Il Portogallo ha vietato l’uso del burqa negli spazi pubblici, seguendo la tendenza di altri paesi europei. La misura, approvata a maggioranza dal Parlamento, limita l’uso di indumenti che coprono completamente il volto in luoghi pubblici come uffici, scuole, ospedali e trasporti.
Il governo giustifica la decisione come una questione di sicurezza e neutralità istituzionale, ma l’approvazione ha già suscitato dibattiti tra giuristi e leader religiosi, che vedono un rischio per la libertà individuale.
Sicurezza e neutralità come argomenti principali
La proposta è stata presentata dal Ministero dell’Amministrazione Interna e definita un’azione “preventiva e necessaria”. Secondo il governo, l’uso di abiti che nascondono completamente il volto ostacola l’identificazione personale e “può compromettere il funzionamento sicuro degli spazi pubblici.”
Le autorità hanno sottolineato che la legge non ha carattere religioso, ma amministrativo, simile alle norme già in vigore in Francia, Belgio, Danimarca e Austria da oltre un decennio.
Reazioni e critiche
Le associazioni musulmane e le organizzazioni per i diritti umani hanno espresso preoccupazione. Il Consiglio Islamico di Lisbona ha dichiarato che la decisione “viola il diritto alla libertà religiosa garantito dalla Costituzione portoghese” e potrebbe aumentare lo stigma nei confronti delle donne musulmane.
L’Alto Commissariato per le Migrazioni ha inoltre invitato alla cautela nell’attuazione della norma, avvertendo del rischio di “discriminazione culturale e sociale.”
Sostegno politico e contesto europeo
I partiti conservatori e liberali hanno sostenuto la decisione, sostenendo che il paese deve allinearsi alle politiche di sicurezza europee. Per il governo, la legge rafforza “la neutralità dello Stato” e “la convivenza sociale basata sulla trasparenza e sul rispetto reciproco.”
Il caso portoghese richiama le decisioni già prese in Francia (2011) e in Belgio (2012), dove i tribunali costituzionali hanno confermato che il divieto non viola i diritti umani se applicato in modo proporzionato.
Cosa cambia nella pratica
Con la nuova legge, l’uso del burqa e di qualsiasi velo integrale che impedisca l’identificazione facciale sarà vietato nelle istituzioni pubbliche e nei luoghi dove l’identificazione è obbligatoria per legge.
La violazione comporterà sanzioni amministrative, ma non penali. Il governo ha inoltre annunciato campagne educative volte a promuovere l’uguaglianza di genere e l’integrazione culturale.