Il numero di permessi di soggiorno in Portogallo è aumentato vertiginosamente nel 2025, ma l’arrivo di nuovi immigrati si è dimezzato.
Secondo i dati dell’Agenzia per l’Integrazione, le Migrazioni e l’Asilo (AIMA), sono stati emessi 386.463 permessi di soggiorno fino al 22 ottobre, un aumento del 60% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Il bilancio è stato reso noto da Pedro Portugal Gaspar, presidente del consiglio direttivo dell’AIMA, in un’intervista a Antena 1 e Jornal de Negócios.
Più autorizzazioni, meno ingressi
Gran parte delle nuove autorizzazioni è ancora legata alle richieste presentate prima dell’abolizione della “manifestazione di interesse” nel giugno 2024.
Questo meccanismo consentiva la regolarizzazione degli immigrati già residenti in Portogallo con un contratto di lavoro, ma è stato eliminato con la riforma della Legge sugli Stranieri.
Nonostante i progressi nei procedimenti, il presidente dell’AIMA ha confermato che la tendenza alla riduzione degli ingressi, di circa il 50%, continua. “Come nel 2024, anche quest’anno si manterrà la riduzione del numero di immigrati che entrano nel paese”, ha dichiarato Gaspar.
Nuova legge sugli stranieri: criteri più severi
Il calo degli ingressi dovrebbe continuare con il nuovo regime migratorio, promulgato dal presidente Marcelo Rebelo de Sousa il 16 ottobre. Tra le principali modifiche vi è la limitazione dei visti di ricerca di lavoro al “lavoro qualificato”, il che, di fatto, rende l’accesso più restrittivo.
Con meno visti emessi, anche le entrate dell’AIMA dovrebbero diminuire, poiché parte delle sue risorse proviene dalle tasse applicate ai procedimenti migratori.
Interrogato su possibili adeguamenti, Gaspar ha evitato di parlare di aumenti, ma ha ammesso che potrebbero esserci “aggiornamenti degli importi richiesti”.
Il portale dei rinnovi riduce le code
Nonostante la pressione, l’AIMA celebra i progressi tecnologici. Il Portale dei Rinnovi, lanciato nel 2025, ha già evitato che tra 32.000 e 33.000 persone si recassero fisicamente negli uffici dell’agenzia.
Gaspar ha affermato che il sistema digitale ha contribuito ad alleggerire i punti di assistenza e che l’istituzione continua ad adattarsi alle nuove esigenze. “L’AIMA si adatterà alle modifiche della legge, soprattutto per quanto riguarda i tipi di visto”, ha garantito.
Chiamate e servizio al pubblico
Non tutte le notizie sono positive. Secondo il presidente dell’AIMA, il 20% delle chiamate telefoniche ricevute nei primi mesi del 2025 non è stato risposto.
Il numero può sembrare alto, ma considerando un volume di circa 300.000 chiamate, la percentuale è considerata “nella norma” dall’amministrazione.
Gaspar ha inoltre commentato i procedimenti presso il Tribunale Amministrativo e Fiscale per la mancanza di appuntamenti, sottolineando che l’AIMA “non è mai stata condannata”, poiché ha risposto positivamente a tutte le cause intentate.
Più personale per far fronte alla domanda
Con oltre 770 dipendenti attualmente, l’AIMA ha aumentato del 10% il proprio organico nell’ultimo anno.
Pedro Portugal Gaspar riconosce tuttavia che il numero è ancora insufficiente di fronte alla crescente domanda e auspica nuovi rinforzi nel 2026.
L’obiettivo è garantire rapidità nei servizi e maggiore efficienza nei processi, soprattutto con le nuove norme migratorie e la digitalizzazione dei servizi