Da aprile 2024, l’Italia ha iniziato a concedere il visto per nomadi digitali, permettendo agli stranieri di risiedere e lavorare da remoto nel Paese in modo legale. L’iniziativa mira ad attrarre professionisti qualificati, stimolare l’economia locale e posizionare l’Italia come una destinazione strategica per il lavoro a distanza.
Il visto è destinato a lavoratori autonomi, freelance e dipendenti di aziende straniere, purché l’azienda non sia italiana. Diversamente dal visto turistico, che non consente attività retribuite, questo garantisce la residenza temporanea e la legalità per lavorare da remoto.
Come Fare Domanda
La richiesta deve essere presentata presso i consolati italiani o tramite piattaforme digitali ufficiali, allegando passaporto valido, prova di reddito o contratto di lavoro remoto, assicurazione sanitaria e prova di alloggio. È inoltre necessario pagare una tassa consolare. Il visto viene rilasciato in media tra uno e tre mesi, ha validità di un anno e può essere rinnovato.
Requisiti Principali
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Qualifica Professionale: Laurea triennale, esperienza lavorativa o licenza professionale. Chi non possiede un titolo accademico deve dimostrare almeno cinque anni di esperienza nel settore.
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Reddito Minimo: 28.000 euro all’anno (circa R$162.000 nel 2024), che può includere stipendio, affitto o royalties, purché documentati ufficialmente.
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Assicurazione Sanitaria e Alloggio: Copertura valida per tutta la durata del soggiorno e prova di residenza nel Paese.
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Esperienza nel Lavoro Digitale: Almeno sei mesi di esperienza nel settore del lavoro remoto.
Con questo visto, i professionisti stranieri possono unire il lavoro remoto all’esperienza culturale e storica dell’Italia.